IL CUORE HA PIù STANZE DI UN BORDELLO

La scrittura di Márquez è musica. Una musica potente, evocativa, che esplode nella mente in un caleidoscopio di colori. La scrittura di Márquez è una melodia in cerca di armonia. La magia delle parole che diventano suono e reclamano suoni si rinnova ad ogni singola pagina. É un’esperienza straniante: smarrirsi negli affreschi immaginifici di Gabo e ritrovarsi in un universo polifonico. Succede sempre: non c’è romanzo o racconto che, dopo le prime tre righe, non si trasformi in un concerto di parole.

Nel caso de Il cuore ha più stanze di un bordello, invece, è stato l’inciampo in una musica  a scatenare la voglia di provare a dar voce ai magnifici bozzetti dell’autore sudamericano. Dopo è successo tutto in modo così naturale da lasciarci senza fiato.  Grazie alle intuizioni di Giulio Martino – che da anni trasforma in musica le suggestioni letterarie, che provo a raccontargli – abbiamo visto moltiplicarsi le atmosfere e le emozioni delle parole. E così   la voce della musica e quella della letteratura si sono intrecciate, fuse, sovrapposte in un gioco di rimandi che sembrava riecheggiare l’universo caldo, struggente, colorato del grande Gabo.

L’amore ha più stanze di un bordello è un progetto nato così, quasi per caso. E il caso, si sa, arriva sempre puntuale agli appuntamenti importanti.

Con Rosalba Di Girolamo e Rocco Zaccagnino

Adattamento e regia di Annamaria Russo